venerdì 20 maggio 2011

Le azioni CONCILIATIVE del Formez

Le aziende parastatali hanno utilizzato per anni contratti così detti atipici per assumere personale giovane, motivato, formato. Contrattualizzare un precario per un'azenda di questo genere significa risparmiare sui costi (si abbattono quasi totalmente le spese previdenziali), snellire le trafile burocratiche legate alle assunzioni, poter scegliere attraverso colloqui diretti persone giovani e motivate senza dover aspettare gli esiti dei concorsi pubblici.

Ulteriore convenienza per queste aziende è stata la possibilità di tenere continuamente sotto ricatto le risorse con contratto a progetto prospettando la possibilità di assunzione a chi si sarebbe distinto per merito.

Il collegato al lavoro e il blocco delle assunzioni nelle aziende pubbliche e semipubbliche a seguito della finanziaria 2010, ha risvegliato gli animi di tutti i precari di queste aziende. Improvvisamente la grande opportunità di veder riconosciuti i tanti anni di lavoro da parte dell'azienda si congelava per tre anni, contemporaneamente si annullava la possibilità di ricorrere al giudice per poter impugnare i contratti ricevuti negli anni pregressi.

Questo preambolo per spiegare perchè oggi siamo qui a protestare a evidenziare al pubblico le nostre istanze e perchè siamo vicini ai colleghi di tante aziende gemelle come: Formez, Sviluppo Lazio e Isfol.

Da http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2270

Il FormezPA è un ente in house del Dipartimento della Funzione Pubblica nato negli anni ’60 per assistere le PA del mezzogiorno e tornato recentemente alla ribalta grazie ad alcune iniziative sponsorizzate dal Ministro Renato Brunetta sulla promozione della trasparenza e dell’efficienza nella pubblica amministrazione (ultima in ordine di tempo è la rete “Linea Amica” che connette gli URP ed i Contact Center delle PA italiane).
Il FormezPA, come tutte le PA e gli enti parastatali del bel paese, si avvale da tempo massicciamente per le sue attività istituzionali di lavoratori precari e atipici (soprattutto di Dipendenti a tempo determinato e collaboratori a progetto – CTD e COCOPRO).
Nelle ultime settimane i lavoratori atipici che si sono trovati a rinnovare i loro contratti di lavoro hanno fatto una brutta scoperta.  Il FormezPA  ha infatti introdotto una nuova prassi che subordina la firma del contratto alla sottoscrizione preliminare di un cosiddetto “verbale di conciliazione sindacale”. Con tale verbale si chiede al lavoratore, sia esso collaboratore o CTD, di accettare transattivamente il nuovo incarico rinunciando a qualsiasi diritto o pretesa relativi ai precedenti rapporti di lavoro con l’Istituto: in questo modo, in cambio di un incarico – che nella maggior parte dei casi non ha durata superiore a sei mesi – viene chiesto di rinunciare a diritti maturati in anni di lavoro!
Ma la cosa più grave è che, nonostante il palese carattere vessatorio del verbale nei confronti dei lavoratori, i delegati sindacali di UIL-PA, CISL -FP e UGL-Intesa hanno deciso di sottoscriverlo, avallando di fatto il ricatto a cui sono sottoposti i lavoratori. L’unica sigla che al momento (ancora) si astiene dal sottoscrivere i verbali di conciliazione sindacale è la FP-CGIL.
A causa del clima di sospetto creato dal “collegato lavoro”, varato dal Governo assieme alla finanziaria, le relazioni all’interno dei luoghi di lavoro stanno velocemente degenerando. Nei confronti di FormezPA, ad es., negli ultimi mesi sono state avviate decine di cause di lavoro da parte di lavoratori atipici “scaduti” che dopo anni di servizio non sono stati più rinnovati. Ora l’Istituto introduce, senza incontrare alcuna opposizione da parte dei principali sindacati, il ricatto del verbale di conciliazione. Domani chissà. I precari, o lavori atipici che dir si voglia, continuano a pagare il prezzo della crisi con la cancellazione dei diritti maturati nel corso degli anni…

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