sabato 30 aprile 2011

Una prima risposta dal Ministro alle richieste dei "lavoratori" senza lavoro

Ansa riporta in sintesi un comunicato del Ministro in merito alle vicende dei lavoratori di Italia Lavoro.

LAVORO: SACCONI INVITA VERTICI ITALIA LAVORO CONFRONTO PARTI
(ANSA) – ROMA, 29 APR – Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, ha invitato i vertici della Società per azioni Italia Lavoro, nell’ambito della sua autonomia gestionale e nel rispetto di leggi e contratti, ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali sul complesso dei rapporti di lavoro instaurati “con lo scopo di verificarne l’adeguatezza rispetto alle esigenze organizzative, individuando i modi possibili per valorizzare e non disperdere le specifiche professionalità”. Lo rende noto il Ministero del lavoro in una nota, precisando che Sacconi ha anche “auspicato la composizione dei contenziosi in corso”. (ANSA).

Intervista ad una "lavoratrice" di Italia Lavoro svolta per i punti di SAN PRECARIO

Come ti chiami?
maurizia
Età?
39
1.Perché ti sei rivolto ai Punti  San Precario?
Perché ci mettessero a disposizione lo spazio pubblico che hanno creato in questi anni per la presa di parola diretta dei precari. Mi sembra che siano tra i pochissimi ad essere riusciti a spiegare, attraverso pratiche di denuncia e di creatività, anche conflittuale, che l’insicurezza che genera da una precarietà lavorativa  è solamente un pezzo di un meccanismo molto più ampio di precarietà. Attraverso l’immaginario simbolico che accompagna San Precario ho pensato si potesse comprendere meglio che non siamo i soli al mondo ad aver subito un’ingiustizia sul posto di lavoro e che vi sono nodi e relazioni significative che si possono attivare per costruire linguaggi ed azioni comuni con altri, anche se provenienti da esperienze differenti.
2.In che azienda lavoravi?
Italia Lavoro, una s.p.a. completamente partecipata dallo Stato, l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
3.Di cosa si occupa l’azienda? Fai un breve descrizione delle attività che svolge l’azienda?
In sintesi, è un po’ il braccio operativo delle politiche ministeriali sull’occupazione, la riorganizzazione dei servizi per il lavoro, l’inclusione sociale e lavorativa. Si interessa di politiche attive, della riqualificazione ed il reinserimento di soggetti considerati fragili e svantaggiati nel mercato del lavoro, donne, giovani in transizione lavorativa, over 50, lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali, immigrati, ex detenuti
4.Per quali ragioni ti hanno licenziato ovvero come sostiene l’azienda “non ti hanno rinnovato il contratto”?
questo è un punto interessante. Come è noto noi co. pro., perché così sono stata contrattualizzata dal 2006, tecnicamente non possiamo dichiararci ‘licenziati’, istituto giuridico che è proprio del lavoro subordinato, bensì ‘scaduti’. Ma nel mio caso, come in quello di altri lavoratori, non si è trattato di un non rinnovo di contratto, ma di rescissione anticipata del contratto in essere, che mi sarebbe invece scaduto a fine novembre 2011. Mi è arrivata una raccomandata a casa in cui si dichiarava che suo malgrado l’azienda si vedeva costretta a prendere atto dell’impossibilità a proseguire il rapporto contrattuale con me a far data dalla ricezione della raccomandata, data l’insorgenza di un dissenso incomponibile circa la natura del rapporto in essere. L’oggetto dichiarato nella raccomandata era la lettera da me inviata all’azienda il 21 gennaio 2011, della quale prendevano atto e che, però, contestavano. Si tratta della lettera che centinaia di migliaia di precari con contratti a termine in questo paese sono stati costretti ad inviare ai propri enti di riferimento dopo l’uscita del Collegato lavoro (L.183/2010), pena la perdita dei diritti maturati e pregressi. La mia lettera di gennaio sostanzialmente dichiarava che elencando i contratti stipulati con l’azienda fino al novembre 2010 (cinque, escluse le proroghe) intendevo tutelare in via cautelativa il mio diritto ad impugnarli al fine di impedire le decadenze previste dalla legge citata, in quanto in realtà si trattava di negozi giuridici diversi da come disciplinati per volontà del datore di lavoro. Più semplicemente, mi riservavo la possibilità di far valere i miei diritti adendo le vie legali e chiedendo il riconoscimento di un rapporto di subordinazione. Sottolineo, la possibilità di farlo, perché costretta dal bivio imposto dal collegato lavoro. È evidente che adesso sicuramente non mi riserverò solamente il diritto ma adirò le vie legali.   
5.Quali mansioni  svolgevi ?
domanda dalla risposta complessa. Ho lavorato dal 2006 nell’area immigrazione e mobilità internazionale del lavoro, in un progetto teso, sia in Italia che nei Paesi da cui originano i più consistenti flussi migratori e/o quelli con i quali sono stati sottoscritti accordi istituzionali, a migliorare le condizioni per un più efficace inserimento lavorativo dei migranti e dei cittadini candidati all’emigrazione. Ho lavorato in quella che veniva chiamata l’area formazione del programma occupandomi principalmente di tutte le fasi del processo formativo che poteva coinvolgere, a seconda dell’intervento, operatori dei servizi, stakeholders, mondo dell’associazionismo, destinatari diretti (cioè migranti) sui temi dell’immigrazione, curando dalla progettazione, alla produzione di metodologie e contenuti, all’erogazione, al monitoraggio. Questa la mansione principale, ma in realtà coprivo spessissimo insieme a tutto lo staff di progetto le continue emergenze: la nota al ministero, rappresentare Italia Lavoro in appuntamenti pubblici, la piccola ricerchina, il rapporto con gli staff aziendali, la presenza ai tavoli istituzionali, il supporto alla progettazione degli interventi, le trasferte il sabato e la domenica...
6.Con che tipo di contratto?
Ho sottoscritto sempre con l’azienda contratti di collaborazione a progetto. A giugno del 2010 ho risposto anche ad una vacancy con evidenza pubblica per un posto a tempo determinato, vincendola (il mio nome è stato pubblicato sul sito), ma il processo di stabilizzazione non si è mai avviato, a causa (loro hanno dichiarato ma mai messo per iscritto) della finanziaria che bloccava le assunzioni. Dopo mesi di silenzio mi hanno proposto un nuovo contratto a progetto e a mia domanda esplicita sul processo di stabilizzazione mi hanno risposto che non era semplicemente congelato o sospeso ma annullato. L’attuale contratto, rescisso due settimane fa, sarebbe scaduto a fine novembre e, a bacino di prelazione vigente, non rinnovato.    
7.Questo lavoro era la tua unica fonte di reddito in questo momento?
Sì, purtroppo sì, soprattutto in vista del dovuto processo di stabilizzazione che mi coinvolgeva e del carico di lavoro assegnatomi mi ero riservata l’unicità della committenza. Sai, ho anche due bimbe piccole e se trascorri le intere giornate dentro un posto di lavoro tutti i giorni della settimana, come io facevo da diversi anni, come ti riservi il diritto di fare la mamma, a tempo perso? Le mie bimbe sono nate e cresciute letteralmente all’ombra di Italia lavoro (ahimè!): vi sono entrata quando syria aveva appena 5 mesi ed in pieno allattamento (che per noi precarie non esiste come diritto) le facevo saltare le poppate per lavorare e facevo per il progetto trasferte extra ue (anche domenicali), tirandomi dolorosamente il latte (buttandolo) nei posti più impensabili del mondo; fino alla sospensione per maternità di 5 mesi all’80% del salario per la nascita della piccola Ambra, che oggi ha soli 2 anni. Solo io so i danni che può fare una precaria ai propri figli quando si utilizza la superdisponibilità nella speranza di essere rinnovata o stabilizzata. Per non parlare delle spese connesse alla tua assenza, babysitter e varie. Penso di essere riuscita a prenderle a scuola rarissime volte in questi anni. Ora da disoccupata certificata farò anche fatica a farmi assegnare il posto a scuola pubblica, anzi sarà impossibile, perché secondo lo stato ho tempo per stare con le bimbe, dato che non lavoro..che follia di paese..  
8.Quali altre esperienze professionali hai avuto nella tua vita? Raccontaci la tua biografia precaria?
Mamma mia, un romanzo. Cerco di farla breve, partendo dai titoli formali che ho: laurea vecchio ordinamento in orientalistica, varie specializzazioni e perfezionamenti postuniversitari (di cui uno conseguito all’estero, in Tunisia) sui temi delle migrazioni, due master di secondo livello sulla mediazione culturale e sull’educazione interculturale, dottorato di ricerca in scienze della formazione e cultorati della materia in pedagogia interculturale e sociologia dei processi formativi. Provengo, quindi, da anni di precarietà, fin da quando mi sono laureata, perché a parte i 4 anni del percorso di base universitario concluso a 23 anni, ho sempre lavorato e contemporaneamente studiato. Non ho mai conosciuto un contratto stabile, se non per pochissimo tempo in una cooperativa sociale di tipo B (in cui mi occupavo di progettazione), ma a cui ho dovuto rinunciare quando ho vinto la borsa di dottorato all’università. I settori e gli ambiti di interesse professionale che mi hanno vista coinvolta principalmente sono quello della cooperazione internazionale (con diverse esperienze all’estero), della cooperazione sociale (anni di terzo settore), della consulenza a enti locali e regioni, della formazione in tutte le salse presso enti, società, della ricerca, del precariato universitario (forse il più consistente). Ancora oggi studio, scrivo e pubblico con la speranza di provare i concorsi per ricercatrice universitaria…altra battaglia persa.   
9.Quante persone lavorano per la stessa azienda?
Non saprei dirvi il numero preciso, bisognerebbe chiederlo ai sindacati interni che hanno accesso ai dati di flusso trimestrali, ma circa 1000 in tutto il territorio italiano
10.Con quali  condizioni contrattuali?
Il rapporto tra dipendenti e collaboratori dovrebbe essere all’incirca 400 su più di 600. ultimamente ho visto pubblicate tante nuove vacancies sul sito…chissà
11.Nella tua situazione ci sono anche altri lavoratori?
Sì anche se anche in questo caso è complicato fornirvi dati precisi perché la situazione è ancora in evoluzione: siamo circa a 20 ‘licenziati’, anzi rescissi unilateralmente perché avevano fatto la lettera del collegato lavoro, più una decina non rinnovati alla scadenza perché avevano fatto la lettera imposta dal collegato lavoro; ce ne sono poi altri, a tempo determinato, che hanno fatto la lettera ma che l’azienda ha chiamato a contrattazione individuale, proponendo 24/36 mesi di contratto a tempo determinato (non tutti i lavoratori hanno accettato le proposte, quindi qualcuno è dentro, qualcuno è fuori); ci sono poi i tempi determinati scaduti nel 2010 (noi siamo in contatto con circa 10 di loro) che non sono stati rinnovati. Poi ci sono tutti i collaboratori a progetto che hanno maturato i 36 mesi di contratto come tetto massimo imposto dal regolamento interno varato nel 2008  e che sono in scadenza entro fine anno: sono più di 300.
12.Qual è l’età media dei lavoratori?
Dei ‘silurati’, credo più di 35 anni, semplicemente perché siamo invecchiati lì dentro con anzianità che vanno da 5 a 11 anni di lavoro precario
13.Avete reso pubblico quello che è accaduto? Attraverso quali mezzi di comunicazione?
Assolutamente sì. Siamo riusciti ad uscire attraverso racconti, lettere e comunicati su vari giornali, cartacei e online, su siti, alla radio, su la 7, su tv locali e continueremo la nostra azione mediatica. Diciamo che ciò che ha suscitato l’interesse dei media, oltre all’assurdo di un’agenzia ministeriale che si occupa di politiche attive che licenzia, è il fatto che tra di noi rescissi ci sono una donna al sesto mese di gravidanza ed un uomo in piena riabilitazione dopo un’operazione di tumore. Ognuno ha la propria storia soggettiva da far valere ma questi due casi in particolare hanno suscitato maggiore interesse.
14.Avete intrapreso delle azioni legali contro l’azienda?
Ci sono lavoratori e lavoratrici già in causa ed altri che si stanno rivolgendo in questi giorni ad uffici vertenze e studi legali. Comunque sì, credo proprio tutti stiano intraprendendo azioni legali. Ci hanno sconsigliato l’azione legale collettiva, che pure avevamo pensato, perché non percorribile, data la diversità dei casi e delle situazioni
15.Vi siete costituiti in un comitato?
Non si tratta proprio di un comitato, ma stiamo agendo come corpo collettivo. Ci siamo organizzati attraverso una mailing list e un blog. Stiamo pensando anche ad un logo che unifichi la nostra protesta e la renda simbolicamente riconoscibile
16.Avete programmato delle proteste o dei momenti di comunicazione sociale della vicenda?
Il primo si svolgerà proprio sotto la sede centrale di Italia Lavoro. Una mattinata di denuncia e di informazione e di richiesta di apertura di un tavolo con i sindacati interni in cui si risponda dell’illegittimità del licenziamento e del reintegro immediato dei lavoratori. Ma abbiamo intenzione di praticare forme di protesta diffuse e di continuare a denunciare l’accaduto e l’operato generale dell’azienda in vari luoghi e nelle situazioni pubbliche idonee. Siamo in contatto con altri precari di agenzie simili alla nostra che spero si coordineranno anche con noi.
17.Se si? Quando?
Giovedì 28 a roma a partire dalle 8 del mattino sotto la sede di Italia lavoro in via guidubaldo del monte

venerdì 29 aprile 2011

28 aprile Manifestazione con il Ministro Sacconi



Sacconi contestato oggi al Cnel da licenziati d'Italia Lavoro e Punti San Precario
Decine di precarie e precari hanno contestato oggi pomeriggio a Roma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, pr esente ad un convegno nella sede nazionale del Cnel. Protagonisti, le licenziate e i licenziati da Italia Lavoro SpA, agenzia tecnica dello stesso Ministero del Lavoro, e i Punti San Precario Roma, che sostengono la loro vertenza. La contestazione è stata rivolta al ministro per il suo rifiuto di offrire risposte di merito e in ordine alla propria diretta responsabilità, come pubblicamente ricordatagli, alle vittime del licenziamento ingiustificato e collettivo con il quale Italia Lavoro ha punito le lavoratrici e i lavoratori, nel numero di 50, firmatari delle lettere richieste dallo stesso articolo 32 del Collegato Lavoro per poter impugnare le cessazioni o le violazioni dei rapporti di lavoro a termine. Tutto questo mentre, ad oggi, vi sono in Italia Lavoro altri 500 collaboratori e collaboratrici i cui contratti sono in scadenza. Le precarie e i precari intervenuti al Cnel, fra i quali anche una giovane donna al sesto mese di gravidanza, sono stati poi identificati e quindi rilasciati da agenti di polizia in borghese, all'interno della stessa sede del Consiglio Nazionale, dove nella sala del convegno i Punti San Precario hanno esposto uno striscione recante la scritta: "Le politiche attive di Italialavoro Spa: i precari s-collegati dal lavoro", preceduta dal logo dell'agenzia così deturnato: "Italia Senza Lavoro".
La vertenza Italia Lavoro è stata in questo modo posta clamorosamente al livello più alto e al tempo stesso più sostanziale di questa ennesima vicenda di precarizzazione: quello del governo nazionale.
Roma, 28 aprile 2011
Comitato Licenziate e Licenziati da Italia Lavoro
Punti San Precario - Roma

CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI
OMR0141 3 POL LAV TXT Omniroma-CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI (OMNIROMA) Roma, 28 APR - Nella sede del Cnel è oggi pomeriggio alcune decine di persone hanno contestato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Si tratta degli ex collaboratori a progetto dell'agenzia Italia Lavoro, che fa capo al ministero del Lavoro, che questa mattina erano già scesi in piazza con un presidio sotto la sede del dicastero ai Parioli. I manifestanti, riuniti nel Coordinamento licenziati Italia Lavoro ed appoggiati dai Punti San Precario, riferiscono di aver chiesto al ministro, al suo arrivo al Cnel, di aprire un tavolo di contrattazione per il reinserimento dei circa 50 precari a cui non è stato rinnovato il contratto. A parlare con Sacconi è stata una rappresentante dei lavoratori, una ragazza al sesto mese di gravidanza. «Quando è entrato il ministro abbiamo srotolato il nostro striscione e gli abbiamo chiesto un incontro - spiega Gianluca, dei Punti San Precario - ma da Sacconi abbiamo avuto solo risposte interlocutorie che non chiariscono la situazione. Siamo preoccupati - prosegue - perchè oltre alle 50 persone a cui non è stato rinnovato il contratto dentro Italia Lavoro ci sono altri 500 precari in scadenza». anm 281705 APR 11

ITALIA LAVORO: PRECARI A SACCONI, PAESE NON CI RICONOSCE DIRITTI
ITALIA LAVORO: PRECARI A SACCONI, PAESE NON CI RICONOSCE DIRITTI = Roma, 28 apr. - (Adnkronos) - «Come è possibile che ci ritroviamo oggi, noi lavoratori più che qualificati, in un Paese che non ci riconosce i nostri diritti?». È questo l'interrogativo posto oggi, nel corso del convegno 'il rilancio della previdenza complementare: il ruolo delle Parti Socialì, alla sede romana del Cnel, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi, da alcuni precari di 'Italia Lavoro Spà, società che opera per il Ministero dello stesso Sacconi. Sacconi, stupito quanto gli altri presenti per l'intervento inaspettato, ha rassicurato i precari sulla possibilità di discutere della questione in altre sedi, precisando però che «società come 'Italia Lavoro Spà non possono pensare di operare a costi fissi: ovviamente, operano a costi variabili, in base alla presenza o meno di progetti». I precari rivendicano il diritto di portare a termine il contratto, che per molti dovrebbe scadere il 31 dicembre 2011, e che invece è stato rescisso ad aprile 2011. (Cba/Pn/Adnkronos) 28-APR-11 17:47 NNN

LAVORO: MADIA (PD), SACCONI LICENZIA, È SFRUTTATORE
POL S0A QBXB LAVORO: MADIA (PD), SACCONI LICENZIA, È SFRUTTATORE (ANSA) - ROMA, 28 APR - «La società Italia lavoro Spa, Agenzia tecnica del ministero del Lavoro, sta attuando una vergognosa serie di licenziamenti al suo interno mandando a casa lavoratori precari, e non facendosi scrupoli nel gettare in mezzo a una strada anche una giovane donna,al sesto mese di gravidanza». Lo dichiara la deputata del Pd, componente della commissione Lavoro della Camera, Marianna Madia. Sostiene la parlamentare del Pd: «Italia lavoro spa, guidata da Paolo Reboani già capo della segreteria tecnica del ministro Sacconi, ha infatti licenziato in tronco decine di collaboratori, spesso precari da molti anni. La loro colpa? Essersi attenuti all'art. 32 del collegato lavoro voluto dallo stesso Sacconi. Questa legge fissava al 23 gennaio 2011 il termine per comunicare ai datori di lavoro la volontà di impugnare i licenziamenti o le violazioni delle clausole dei contratti a termine. I precari hanno comunicato che avrebbero potuto far valere i loro diritti. La risposta di Italia lavoro è stata il licenziamento. Senza alcuna motivazione o relazione con il lavoro svolto da queste persone. Sono stati gli stessi vertici interni di Italia lavoro ad esprimere informalmente ai precari il loro disagio per questi licenziamenti. E da notare che non era assolutamente certo che i precari avrebbero fatto causa. Si attenevano semplicemente a quanto voluto dalla legge, per la tutela dei propri diritti. Sacconi, con questi licenziamenti, si è comportato come il peggiore degli sfruttatori. Abbiamo presentato, con Maria Grazia Gatti, un'interrogazione con la speranza che il governo si ravveda da un tale, disgustoso, comportamento». (ANSA). DEL 28-APR-11 17:08 NNN

CNEL, PECIOLA (SEL): COLLABORATORI ITALIA LAVORO IDENTIFICATI
OMR0152 3 POL LAV TXT Omniroma-CNEL, PECIOLA (SEL): COLLABORATORI ITALIA LAVORO IDENTIFICATI (OMNIROMA) Roma, 28 APR - «Sono stati chiusi in una stanza e identificati dalle forze dell'ordine una decina di collaboratori di Italia Lavoro, al termine del loro intervento nel corso di un convegno al Cnel al quale ha partecipato il Ministro del Lavoro Sacconi. È quanto riferiscono i collaboratori dell'agenzia tecnica del Ministero del Lavoro che hanno raccontato di aver esposto uno striscione e di essere riusciti a prendere la parola per chiedere al Ministro Sacconi una spiegazione rispetto ai loro licenziamenti, non ottenendo tra l'altro alcun tipo di risposta. Una volta usciti dalla sala in cui si stava svolgendo il convegno hanno trovato le forze dell'ordine, che li hanno identificati. È questa l'accoglienza che il Governo dà a lavoratori ingiustamente licenziati, che hanno pacificamente esposto le loro ragioni al Ministro. L'identificazione come unica risposta data a lavoratori incredibilmente allontanati dal loro posto di lavoro da una società che si dovrebbe occupare di inclusione lavorativa. Ai collaboratori di Italia Lavoro va tutta la solidarietà del Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Roma». A dichiararlo in una nota è Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà. red 281733 APR 11

CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI
OMR0141 3 POL LAV TXT Omniroma-CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI (OMNIROMA) Roma, 28 APR - Nella sede del Cnel è oggi pomeriggio alcune decine di persone hanno contestato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Si tratta degli ex collaboratori a progetto dell'agenzia Italia Lavoro, che fa capo al ministero del Lavoro, che questa mattina erano già scesi in piazza con un presidio sotto la sede del dicastero ai Parioli. I manifestanti, riuniti nel Coordinamento licenziati Italia Lavoro ed appoggiati dai Punti San Precario, riferiscono di aver chiesto al ministro, al suo arrivo al Cnel, di aprire un tavolo di contrattazione per il reinserimento dei circa 50 precari a cui non è stato rinnovato il contratto. A parlare con Sacconi è stata una rappresentante dei lavoratori, una ragazza al sesto mese di gravidanza. «Quando è entrato il ministro abbiamo srotolato il nostro striscione e gli abbiamo chiesto un incontro - spiega Gianluca, dei Punti San Precario - ma da Sacconi abbiamo avuto solo risposte interlocutorie che non chiariscono la situazione. Siamo preoccupati - prosegue - perchè oltre alle 50 persone a cui non è stato rinnovato il contratto dentro Italia Lavoro ci sono altri 500 precari in scadenza». anm 281705 APR 11

ITALIA LAVORO: CGIL, BLOCCARE RESCISSIONE CONTRATTI COCOPRO
ITALIA LAVORO: CGIL, BLOCCARE RESCISSIONE CONTRATTI COCOPRO = OGGI SIT-IN DI PROTESTA A ROMA DAVANTI AD AGENZIA MINISTERO Roma, 28 apr. - (Adnkronos) - Presidio di protesta oggi a Roma davanti alla sede di Italia Lavoro, l'agenzia del ministero del lavoro nata per promuovere lavoro e occupazione, dei suoi collaboratori a progetto che si sono visti rescindere unilateralmente dall'azienda i propri contratti, come ritorsione per l'invio delle lettere cautelative previste dal 'collegato lavorò. A darne notizia è una nota della Cgil nel sostenere che: «Numerosi i lavoratori dell'ente che si sono fermati a solidarizzare con gli ex colleghi, dai dipendenti ai collaboratori preoccupati dall'entrata in vigore del termine dei 36 mesi: anche loro infatti rischiano di perdere il posto a causa dell'applicazione di un regolamento interno che non trova alcun fondamento normativo». «Nel più totale disinteresse dei ministeri competenti - ha commentato il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni - l'agenzia strumentale del Ministero del Lavoro che, ironia della sorte, avrebbe fra i propri compiti anche la promozione dell'occupazione e dell'inclusione sociale rescinde il rapporto di lavoro con decine di collaboratori, che anche oggi hanno manifestato per chiedere il ritiro dei licenziamenti». La causa, prosegue il sindacalista, «è sempre il collegato lavoro. Nella confusione e nel giustificato timore degli effetti di quella legge sbagliata alcuni lavoratori hanno inviato delle semplici comunicazioni cautelative in vista della scadenza dei loro contratti. Italia Lavoro ha colto la palla al balzo per rescindere unilateralmente quei contratti, senza che vi fossero motivazioni legate alle prestazioni lavorative o al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Licenziamenti ingiustificati che devono essere ritirati e per questo continuerà l'iniziativa di mobilitazione nelle diverse forme possibili» . Inoltre, rincara la dose Fammoni, «non è tutto qui: Italia Lavoro è un ente i cui dipendenti sono al 60% circa contratti di collaborazione e nel restante 40% oltre al lavoro stabile anche tanti contratti a tempo determinato. C'è un uso dunque altissimo del precariato. La giustificazione portata sono i compiti dell'istituto e le caratteristiche temporanee dei progetti, ma quello che non è giustificabile è che per questi lavori si utilizzano in modo pressochè stabile le stesse persone ormai da molti anni, ma sempre con un lavoro precario». Si sono formate così competenze e professionalità in una situazione però insostenibile. Allora che fa l'istituto? «Risolve il suo problema -spiega Fammoni- non pensando a come stabilizzare i lavoratori ma stabilendo un limite massimo di utilizzo (3 anni) retroattivo che porterà al progressivo allontanamento di centinaia di persone. Così non va. Oggi l'emergenza è bloccare la rescissione dei contratti. Ma occorre anche fare luce sulla situazione di un ente pubblico che funziona così». Per questo, conclude Fammoni, «oltre alle tutele sindacali alle persone, oltre alla richiesta già inviata di intervento ai ministri, chiederemo anche un intervento a livello parlamentare, restando in attesa di essere convocati dall'azienda, così come richiesto dalle categorie». (Sec-Ada/Zn/Adnkronos) 28-APR-11 15:45 NNN

LAVORO: IDV, SACCONI LICENZIA PRECARI MINISTERO
POL S0A QBXB LAVORO: IDV, SACCONI LICENZIA PRECARI MINISTERO (ANSA) - ROMA, 28 APR - «Oggi è arrivata una bella notizia per i lavoratori europei: scende il numero dei disoccupati e il tasso di disoccupazione si attesta al 7%. Peccato che tutto questo si verifichi in Germania, mentre in Italia il ministro della disoccupazione Sacconi licenzia i dipendenti precari di una società del suo dicastero, Italia Lavoro». Lo afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. «Con il governo Berlusconi - aggiunge - il tasso di disoccupazione reale ha sfondato la soglia dell'11% ed è aumentato a dismisura il numero di quei disoccupati che non si iscrivono più neanche alle liste di collocamento». «Insomma - conclude l'esponente di IdV - mentre nel resto d'Europa i governi provano a dare risposte concrete all'economia e alle esigenze dei lavoratori, in Italia il presidente del Consiglio continua ad occupare le istituzioni per garantirsi l'impunità, provocando così danni giganteschi al nostro Paese». (ANSA). DEL 28-APR-11 14:44 NNN

LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI 'ITALIA LAVORÒ A ROMA
ECO S0A QBXB LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI 'ITALIA LAVORÒ A ROMA (ANSA) - ROMA, 28 APR - Circa 50 collaboratori a progetto di «Italia Lavoro», agenzia del Ministero del Lavoro stanno protestando davanti alla sede in via Monti Parioli per denunciare le rescissioni anticipate dei loro contratti. «Siamo vicini ai collaboratori di Italia Lavoro - afferma il consigliere provinciale di Sel Gianluca Peciola - che sono stati licenziati, tramite raccomandata con rescissione unilaterale dei contratti in essere. È paradossale, in un momento di grave crisi economica e occupazionale del Paese, che siano stati licenziati da un'agenzia partecipata interamente dallo Stato quelle categorie di lavoratori che si occupano principalmente del ricollocamento di soggetti fragili nel mercato del lavoro e della riqualificazione delle professionalità». «Il Ministero del Lavoro faccia un passo indietro e si apra urgentemente un tavolo con i sindacati - conclude - per avviare un percorso di reinserimento lavorativo di queste persone ingiustamente licenziate».(ANSA). DE 28-APR-11 13:30 NNN

LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI 'ITALIA LAVORÒ A ROMA
CRO S43 QBXL LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI 'ITALIA LAVORÒ A ROMA (ANSA) - ROMA, 28 APR - Circa 50 collaboratori a progetto di «Italia Lavoro», agenzia del Ministero del Lavoro stanno protestando davanti alla sede in via Monti Parioli per denunciare le rescissioni anticipate dei loro contratti. «Siamo vicini ai collaboratori di Italia Lavoro - afferma il consigliere provinciale di Sel Gianluca Peciola - che sono stati licenziati, tramite raccomandata con rescissione unilaterale dei contratti in essere. È paradossale, in un momento di grave crisi economica e occupazionale del Paese, che siano stati licenziati da un'agenzia partecipata interamente dallo Stato quelle categorie di lavoratori che si occupano principalmente del ricollocamento di soggetti fragili nel mercato del lavoro e della riqualificazione delle professionalità». «Il Ministero del Lavoro faccia un passo indietro e si apra urgentemente un tavolo con i sindacati - conclude - per avviare un percorso di reinserimento lavorativo di queste persone ingiustamente licenziate».(ANSA). DE 28-APR-11 11:50 NNN

PARIOLI, SIT-IN PROTESTA DAVANTI SEDE ITALIA LAVORO
OMR0008 3 CRO LAV TXT Omniroma-PARIOLI, SIT-IN PROTESTA DAVANTI SEDE ITALIA LAVORO (OMNIROMA) Roma, 28 APR - Sit-in di protesta di un gruppo di ex lavoratori fuori dalla sede di Italia Lavoro, agenzia tecnica del ministero, in via dei Monti Parioli. «Chiediamo che venga aperto un tavolo di confronto con i sindacati per il reintegro dei lavoratori a progetto a cui è stato rescisso il contratto o non rinnovato - spiega Maurizia, una ex lavoratrice - tra questi ci sono anche donne incinte. Si tratta di circa 20 persone a cui è stato rescisso il contratto e una 40ina a cui non è stato rinnovato». kia 281036 APR 11

28 aprile S-COLLEGATI DAL LAVORO: volantinaggio sotto la sede di Italia Lavoro

Si è svolto oggi a partire dalle 8 della mattina il primo presidio di denuncia dell'operato di Italia lavoro, Agenzia tecnica del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che tradendo la sua mission ha lasciato a casa decine di lavoratori e lavoratrici.

Più di un centinaio di persone (dipendenti e precari) si è fermato oltre due ore in solidarietà con la protesta in corso. Nonostante la richiesta formale da parte delle rappresentanze sindacali interne, l'Azienda, dopo un timido tentativo malriuscito, non ha concesso l'incontro richiesto quanto meno per recepire le istanze poste in essere dai lavoratori e dimostrare una volontà interlocutoria.
Dal canto nostro infatti consideriamo le rescissioni anticipate dei contratti in essere un atto grave ed illegittimo e per questo chiediamo che si apra un tavolo di confronto per il reintegro dei lavoratori e delle lavoratrici ‘licenziati’.
Come chiediamo anche che venga ridiscusso il regolamento interno che prevede il limite temporale dei 36 mesi, lasciando nella precarietà centinaia di lavoratori e lavoratrici.
Inoltre, anche con quanti ci hanno portato la loro solidarietà, torniamo a chiedere trasparenza nella gestione dei soldi pubblici e nel reclutamento delle 'risorse umane' in particolare per un ente/azienda di questa natura che progetta, gestisce e coordina a livello nazionale le politiche attive del lavoro e il famigerato welfare to work.
Per questo la nostra mobilitazione proseguirà nelle forme e nei modi che comunicheremo, convinti di pagare sulla nostra pelle le drammatiche conseguenze dello smantellamento del sistema dei diritti sul lavoro e della mancanza, soprattutto per noi precari, di ammortizzatori sociali, di politiche attive e, in generale, di un welfare universale e inclusivo.

I lavoratori e le lavoratrici ‘licenziati’ da Italia Lavoro

giovedì 21 aprile 2011

Italia lavoro mi getta in mezzo a una strada dopo una grave malattia - Il Manifesto 16-04-2011

Ancora un articolo apparso su il Manifesto in cui si racconta la storia di un collega "licenziato" a seguito delle lettere cautelative inviate a seguito dell'entrata in vigore del collegato al lavoro.

Storia ancor più raccapricciante se si considerano le condizioni di salute di Fabrizio.

Articolo apparso su Il manifesto il 16 aprile 2011

Dopo dieci anni espulsi come un corpo estraneo - articolo apparso su Liberazione 20-04-2011

Il quotidiano Liberazione pubblica una lettera aperta in cui vengono descritte le vicende di Italia Lavoro e dei disoccupati che sta creando a seguito dell'entrata in vigore del collegato al lavoro. 
L'articolo pone in grande evidenza la contraddizione legata dal mandato istituzionale dell'azienda e i fatti che ci hanno visto coinvolti in questi giorni.

Articolo apparso su Liberazione il 20 aprile 2011

mercoledì 20 aprile 2011


In gravidanza senza lavoro e diritti (2° parte)

http://www.laperfettaletizia.com/2011/04/la-nostra-federica-scorpo-intervista.html

Federica Scorpo intervista Katia Scannavini, la donna che attraverso un’email ci ha raccontato di aver ingiustificatamente perso il lavoro al sesto mese di gravidanza e che vuole dare la sua diretta testimonianza con questa intervista.
Dal sito La perfetta letizia rivista giornalistica cattolica di informazione e attualità

martedì 19 aprile 2011

Il fatto quotidiano

Luca telese racconta la storia di katia, precaria incinta che perde il lavoro a seguito della lettera inviata alla società. Un lettera cautelativa in cui chiedeva di non perdere il diritto di rivendicarsi sui contratti passati.

http://www.lucatelese.it/?p=4079

L'azienda risponde al giornalista con una lettera aperta.

Lettera aperta di Italia Lavoro del 16 aprile in risposta all'articolo apparso su "il fatto quotidiano"

lunedì 18 aprile 2011

Articolo 1 webradio

Intervento di Katia - Lotto per mia figlia - Storia di una precaria licenziata.

http://www.radioarticolo1.it/jackets/audio_download.cfm?au=8036

Singolari “interventi di politica attiva” del lavoro.

Mi unisco al coro delle persone mandate a casa solo per aver cercato di salvaguardare i propri diritti. Infatti sono una delle collaboratrici di Italia Lavoro, agenzia tecnica del Ministero del Lavoro che, in questi giorni ha ricevuto la lettera di licenziamento o, come sostiene l’azienda, “comunicazione di impossibilità di proseguire il rapporto contrattuale”.
Lavoro per Italia Lavoro dal 1999 (anno in cui è sorta l’azienda) e, rappresento una di quelle memorie storiche che, attraverso l’impegno e l’apporto professionale profuso in tutti questi anni, ha conosciuto e fatta propria la mission dell’ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dedicando tutti gli sforzi e le energie in azioni di politiche attive del lavoro, in particolare per riqualificare e collocare le categorie considerate “svantaggiate”: cassaintegrati, disabili, over 50, donne, giovani, laureati, disoccupati e inoccupati. Durante tutti questi anni ho contribuito alla crescita ed al riconoscimento di Italia Lavoro su tutto il territorio nazionale (la società ha sedi territoriali in tutta Italia, anche a Pescara dove vivo), impegnandomi su diverse aree d’intervento e ricoprendo ruoli importanti sulle linee di progetto, a volte strategici per l’azienda e per l’implementazione dei programmi. E’ evidente che, dopo tutto questo tempo, ho maturato competenze ed esperienze indispensabili tali da rappresentare il bagaglio significativo e rilevante che ciascuna azienda dovrebbe tutelare, difendere e valorizzare. In tutti questi anni sono stata impegnata ad incontrare lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, somministrando loro bilanci di competenza per ridefinire i loro ruoli professionali e per aiutarli a reinserirsi nel mercato del lavoro. Ho conosciuto le aree di crisi di tutta Italia, essendo chiamata a svolgere il mio lavoro su quasi tutto il territorio nazionale: dalla Campania alla Sicilia, dall’Abruzzo, alle Marche, al Molise. Ho elaborato materiale didattico, percorsi metodologici di intervento, investendo sempre ed unicamente sulla mia formazione personale, specializzandomi con un master europeo in Counseling e Agevolatore nella relazione d’aiuto, al fine di rendere al meglio il lavoro richiesto. Ultimamente sono stata impegnata ad incontrare le università grazie ad un progetto nato per sostenere gli Atenei nel ruolo di attori della rete del mercato del lavoro locale e nazionale. In tale ambito ho conosciuto anche le realtà accademiche: Cà Foscari, Tor Vergata, La Sapienza, Politecnico di Bari, Mediterranea di Reggio Calabria, Federico II di Napoli, ecc., sviluppando azioni di qualificazione, erogando formazione e intervenendo in seminari dedicati agli obiettivi di progetto. Insomma, da lavoratore senior, con il raggiungimento ottimale di tutti gli obiettivi e attendendo, un processo di stabilizzazione da anni, non mi sarei mai aspettata un trattamento del genere: lettera di rescissione unilaterale del contratto, senza una sola parola di preavviso solo per aver inviato la comunicazione all’azienda che, a seguito dell’entrata in vigore delle norme del “collegato lavoro”, interrompeva i termini prescrizionali imposti dalla legge al fine di non perdere i diritti precedentemente acquisiti. Una lettera cautelativa che ha avuto il solo scopo di ricordare all’azienda che tra i 500 collaboratori ci sono anch’io dal lontano 1999. Con questa irragionevole azione l’azienda ha deciso arbitrariamente di interrompere relazioni significative e rapporti costruiti negli anni che avevano l’unico obiettivo di raggiungere il migliore risultato.
Mi chiedo, perché Italia Lavoro, che per realizzare la sua mission dispone di milioni di euro per attuare le politiche attive nel mercato del lavoro, non si pone nessun problema nel rescindere contratti a tante persone senza nessun criterio che riguardi la loro professionalità e produttività, la loro responsabilità e disponibilità, la loro precisione e correttezza sul lavoro? Come mai Italia Lavoro non si pone il problema di salvaguardare i propri progetti mandando a casa chi era impegnato a realizzarli? Vorrei avere delle risposte concrete.

In questa breve nota è riassunto il lavoro svolto all’interno di Italia Lavoro dal 1999 al 2005 e da settembre 2007 al 12 aprile 2011:


REDAZIONE PORTAFOGLI DI COMPETENZE

SOMMINISTRATE 80 ORE DI ORIENTAMENTO E INCONTRATI 20 LAVORATORI CASSAINTEGRATI DELLA REGIONE CAMPANIA PER REDAZIONE PORTAFOGLIO COMPETENZE.

PER IL PROGETTO “OFF”:

SOMMINISTRATE 140 ORE DI ORIENTAMENTO E INCONTRATI 70 LSU DI ABRUZZO E MOLISE PER COMPILAZIONE QUESTIONARIO INFORMATIVO.

PER IL PROGETTO “IN” ABRUZZO E MOLISE

AULE DI ORIENTAMENTO E SOMMINISTRAZIONE BILANCIO DI PROSSIMITA’:

SOMMINISTRATE 176 ORE DI DOCENZA E INCONTRATI 615 GIOVANI DISOCCUPATI.

FORMAZIONE OPERATORI CENTRI PER L’IMPIEGO DI CHIETI, CAMPOBASSO, ISERNIA, PALERMO, TERAMO:

SOMMINISTRATE 88 ORE DI DOCENZA E INCONTRATI 53 OPERATORI E DIRIGENTI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO.

ATTIVITA’ DI PLACEMENT DISTRIBUITE SUI TERRITORI DI PESCARA, SULMONA E TERAMO:

87 AZIENDE CONTATTATE,
57 AZIENDE VISITATE,
27 CONVENZIONI STIPULATE,
37 UTENTI MANDATI IN STAGE,
28 TIROCINANTI ASSUNTI.

PER IL PROGETTO SPI:

ADDESTRAMENTO E ASSISTENZA PER COMPILAZIONE DEL BILANCIO DI PROSSIMITA’ON LINE:

SOMMINISTRATE 98 ORE DI ORIENTAMENTO E INCONTRATI 47 OPERATORI E DIRIGENTI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DI SAN BENEDETTO, PESARO, FERMO, ASCOLI PICENO

PER IL PROGETTO AIT:

SOMMINISTRAZIONE BILANCIO DI COMPETENZE A CASSAINTEGRATI DELLE INSTALLAZIONI TELEFONICHE DELL’ABRUZZO, MARCHE E MOLISE:

SOMMINISTRATE 150 ORE DI ORIENTAMENTO E ASSISTENZA ALLA COMPILAZIONE BILANCI DI COMPETENZE E INCONTRATI 75 LAVORATORI.
Considerata la mia buona esperienza nella formazione e nell’orientamento, ho partecipato, su incarico della sede centrale, al lavoro di un team di formatori per l’avvio e l’avanzamento di progetti nazionali e regionali.
Il prendere parte al team di formatori è stata l’occasione per partecipare a numerosi seminari, work shop e giornate di formazione organizzati dalla sede centrale.

PROGETTO FIXO:
Per la qualificazione dei servizi di Placement delle Università, in particolare per l’Orientamento specialistico di secondo livello, attività svolta:
• Elaborazione di ipotesi progettuali per l'ampliamento delle attività di placement presso le università che hanno manifestato l'esigenza di specializzazione del servizio di orientamento, in particolar modo per la definizione di modelli di sviluppo delle competenze trasversali
• Elaborazione di schemi logici processuali descrittivi per un percorso di analisi di individuazione delle soft skills con la strutturazione del percorso e la metodologia
• Elaborazione di moduli formativi
• Elaborazione e strutturazione di ambiti di intervento definiti in: percorsi di sviluppo di competenze trasversali
• Elaborazione e descrizione di esercizi attivi relativi alla comprensione dei moduli formativi
• Elaborazione della programmazione della attività di orientamento e degli strumenti di implementazione

Assistenza tecnica rivolta agli operatori delle Università delle regioni d’Italia che hanno partecipato al
programma per trasferimento modalità operative con realizzazione dei seguenti strumenti:

2. Mappatura degli sbocchi professionali dei laureati per corso di laurea
3. Schede sintetiche delle professioni richieste
4. Report sulla spendibilità e coerenza dei percorsi formativi

Università cui è stata fornita consulenza ed assistenza tecnica:

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”
LIBERA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LUMSA”
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CHIETI “G. D’ANNUNZIO”
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAMERINO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL MOLISE
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FERRARA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA (COSENZA)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI MAGNA GRECIA (CATANZARO)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI MEDITERRANEA (REGGIO CALABRIA)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO
UNIVERSITA’ DEL SALENTO DI LECCE
POLITECNICO DI BARI;
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FOGGIA;
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
LIBERA UNIVERSITA’ MEDITERRANEA DI CASAMASSIMA (BA)
Università presso cui è stata svolta attività di formazione inerente percorsi di qualificazione e specializzazione degli operatori uffici placement:
UNIVERSITA’ DI MACERATA
UNIVERSITA’ DI CAMERINO
UNIVERSITA’ DI URBINO
UNIVERSITA’ POLITECNICA DI ANCONA
UNIVERSITA’ LA SAPIENZA DI ROMA
UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI DI VENEZIA
IUAV DI VENEZIA
UNIVERSITA’ DI L’AQUILA
UNIVERSITA’ “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI – PESCARA
UNIVERSITA’ DI TERAMO
ACCADEMIA BELLE ARTI DI ROMA
LUMSA DI ROMA
LUSPIO DI ROMA
Grazie, Isabella Narcisi

domenica 17 aprile 2011

Perchè un nuovo blog

Apriamo questo spazio per iniziare a raccontare una storia come tante se ne sentono oggi in Italia.... una storia che racconta di professionisti che dopo anni di lavoro hanno chiesto di essere riconosciuti dalla propria azienda... hanno chiesto ai propri responsabili di prendere atto che la loro presenza non era più occasionale ma necessaria e continuativa.... ma che non sono stati ascoltati.... Come dicevo una storia piuttosto comune: precari per molti anni, sempre disponibili alle esigenze della propria impresa, in attesa di vedere riconosciuto il proprio merito, o anche più semplicemente di poter mettersi in gioco e di provare ad essere regolarizzati attraverso una selezione aperta e imparziale.... Giovani che hanno creduto nel proprio lavoro e che spesso si sono trovati con il compito di dover aiutare altri giovani a trovare un'occupazione.... finchè non stati messi alla porta, fino a quando l'azienda non ha deciso che non avrebbe più avuto bisogno di loro perchè avrebbe potuto trovare altri giovani con molte meno pretese.... Una storia comune, vero, ma è una storia che non riguarda un'impresa basata sul profitto, ma un'azienda del Ministero del lavoro, creata per dare applicazione al primo articolo della Costituzione "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro".